Fotografie a confronto

Queste due immagini sono state realizzate nello stesso momento, la prima con uno smartphone la seconda con una reflex, per dimostrare che si possono ottenere buoni risultati anche utilizzando uno smartphone.

Ovviamente per chi ha dimestichezza con questo tipo di fotografia è più semplice utilizzare entrambi perché si conoscono i limiti, ma quello che ritengo fondamentale in una fotografia non è la tecnica utilizzata per crearla ma l’idea che l’accompagna.

Il Perché è più interessante di come.

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Come fotografare un appartamento

Devi vendere casa tua e hai bisogno di fotografarla?

Decidi di vendere la tua casa e per farlo ti servono delle fotografie adatte allo scopo, ma fotografare un appartamento, una villa, con gli interni e gli esterni, creando magari un video o un tour virtuale non è una cosa semplice.

Ci sono professionisti con esperienza e attrezzatura idonea, ma questo già lo sai e non sto qua a tirati un pippone sull’importanza di una foto professionale.

Perché intanto bisognerebbe spiegare a chi non ha molta dimestichezza cos’è una foto professionale e che caratteristiche deve avere per essere ritenuta tale.

Ma se in questo momento non ti puoi permettere un professionista o preferisci tentare, anche solo per divertimento, di realizzarle tu, è giusto che tu possa tentare una strada per conto tuo.

Sei sempre in tempo a cercare un professionista (per esempio…informazioni dettagliate su come io realizzo un servizio fotografico lo trovi a questo link), e se vuoi qualche consiglio su come selezionare un fotografo di interni tra i video ne trovi uno dedicato a questo.

I video ti spiegano in modo semplice come puoi fotografare casa tua e ottenere il risultato massimo possibile con la tua esperienza e attrezzatura, anche usando uno smartphone.

 

Consigli per fotografare un appartamento

Per vendere un immobile servono le fotografie, ma non tutti conoscono i trucchi per ottenere il meglio da strumenti semplici come uno smartphone o fotografie più ricercate con una reflex, e non tutti hanno una cultura fotografica in grado di capire il suo linguaggio.

. AW, bracketing, ISO, bilanciamento del bianco, HDR, ottiche decentrabili… per alcuni è un linguaggio incomprensibile.

Per questo motivo i video sono pensati per persone che non hanno molta dimestichezza con la fotografia di interni e non trovano online tutorial che spiegano in modo semplice come fotografare un appartamento e realizzare delle fotografie utili  alla sua vendita.

L’elenco dei video che ti spiegano come fotografare un appartamento:

Ora lascio spazio ai video

Presentazione

Come preparare l'immobile

L'attrezzatura

Rispettare la geometria di una stanza

Come gestire la luminosità

La sensibilità del tuo sensore (ISO)

Utilizzo dello zoom e la risoluzione

Come sono i file creati dalla tua fotocamera

Le ottiche

Le foto in esterno

Come realizzate un tour virtuale

Come realizzate un video

Come scegliere un fotografo di interni

Saluto finale

Come fotografare a partire dal tuo stile

Avrei potuto presentarti un corso di fotografia con le solite modalità di tutti i corsi di formazione che trovi online.

Avrei potuto dirti che grazie al mio corso imparerai come diventare un bravo fotografo; oppure dirti quali tecniche fotografiche apprenderai grazie al mio corso.

Non avrei avuto alcun problema sventolarti il mare di nozioni che ci sono dietro al mondo della fotografia.

 

Caro lettore e cara lettrice ho deciso di non fare nulla di tutto ciò!

Non perché soffro di una incurabile antipatia nei confronti di chi offre corsi di fotografia standard e uguali per tutti, ma perché credo che un conto sia insegnare a qualcuno come fare le foto e un altro conto è riuscire a far emergere la creatività che ognuno di noi ha dentro, utile per catturare il mondo circostante con nuovi racconti fotografici.

Lo stesso Martin Seligman, pioniere della psicologia positiva, cita varie ricerche che dimostrano che coloro che realizzano obiettivi a lungo termine sono molto più felici di coloro che perseguono principalmente il piacere o il divertimento, affermazione che condivido completamente.

Perché puoi uscire di casa e trovare qualcosa di bello da fotografare, o puoi uscire di casa per fotografare con in testa un argomento specifico.

 

Credo fortemente nel carattere distintivo insito nello stile fotografico

La sfida di un fotografo, soprattutto quando si trova nelle prime fasi della sua professione è riuscire a individuare un suo stile identificativo. Questo è un approccio che ha molto a che fare con il proprio modo di vedere le cose, il carattere, la visione del mondo, il valore che si da a ogni singolo dettaglio.

 

Vuoi sapere chi sono e cosa faccio?

Sono Flavio Chiesa, mi occupo da molti anni di fotografia di interni, riprese aeree, tour virtuali e realtà virtuali.

Ho a cuore lo stile fotografico proprio perché ciò che serve in questo lavoro è identità e personalità.

Non esiste in questa professione un modo di fotografare valido per tutti, ma ognuno con il suo occhio può raccontare il mondo in modo diverso. Questo vale sia se si sta fotografando un tramonto e sia se si sta lavorando a un progetto fotografico aziendale. Ognuno di noi ha una sua predisposizione creativa che può esplodere nell’arte fotografica.

 

Perché ho deciso di creare un corso di fotografia individuale online

Ogni persona può diventare fotografo di un argomento a cui è interessato. Basti pensare che una persona ha due occhi e ognuno di essi non guarderà mai la stessa cosa e allo stesso modo, figuriamoci se le persone possono vedere il mondo con la stessa sensibilità e essere attirate dagli stessi argomenti.

Alla stessa maniera credo che non può esistere un modo di apprendere le cose valido per tutti e una volta per tutte.

Lavorare singolarmente sulla formazione di ogni allievo o allieva renda il mio lavoro più utile per chi deve apprendere. Voglio parlare la stessa lingua di chi mi sta di fronte, non voglio dire cose uguali a tutti.

 

Fino ad ora ti ho raccontato a parole come organizzo il corso di fotografia

Ora ti voglio mostrare una sintesi di alcuni racconti fotografici realizzati da persone che hanno partecipato a questo corso.

Sono storie realizzate in tempi compatibili con la durata del corso di fotografia da persone che si sono cimentate per la prima volta in un racconto fotografico.

Come Matteo che nel suo corso di fotografia ha voluto raccontare i segni della guerra ancora presenti a Milano. [/vc_column_text]

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Nadia ha invece voluto raccontare come i turisti si fotografano in una piazza simbolo della città di Milano. Sono immagini simpatiche che mostrano la spensieratezza e la voglia di immortalare il loro passaggio in quel luogo.

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LINK AL CORSO DI FOTOGRAFIA INDIVIDUALE ON LINE

Vieni a scoprire come ho strutturato il corso di fotografia e il trucco, sotto al naso di tutti ma da molti sottovalutato, per non entrare a far parte della generazione dei ricordi persi.

 

     

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Quanto vuoi per delle riprese aeree?

Un giorno ricevo una telefonata da una persona che mi chiede un preventivo per fotografare dall’alto la sua proprietà, così contatto un piccolo aeroporto della mia zona per chiedere il costo di un elicottero per un’ora di volo.

L’elicottero

…un’ora € 600,00 + Iva più il mio lavoro.

Realizzare delle fotografie aeree con un elicottero, che esperienza nuova…ci provo!
Ma il preventivo non viene accettato.
Un preventivo, come altri.
Peccato
Non ci penso più.

Qualche giorno dopo chi viene da me?

Circa un mese dopo entra nel mio studio Federico Groppo per chiedermi la stampa di alcuni poster raffiguranti aeroplani prodotti e venduti dalla società per cui lavora.

Gli racconto l’aneddoto del preventivo mancato e gli chiedo se da un aereo è possibile realizzare delle fotografie aeree (l’elicottero può restare fermo in un punto, l’aereo non lo si può fermare per aria).

Risposta?

“se un giorno vieni ti faccio provare”

Non me lo sono fatto dire due volte, due giorni dopo parto per Mezzana Bigli, luogo dove decollano questi aeroplani.

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Conosco il padre di Federico, Nando, è lui che mi porta per la prima volta in volo su questi piccolo aerei.

Nando, l’ing. Groppo

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Non solo è stato il pioniere dell’ultraleggero in Italia, quando ha iniziato lui erano in DUE, ora sono più di 10.000, è anche l’unico che progetta e produce aeroplani in Lombardia.

Insomma, un tizio con due attributi COSI’, che sa di cosa parla, sa com’è fatto un aereo e che sa come si vola. Nel suo settore è una leggenda.

Mi si apre un mondo nuovo

Si decolla, si chiacchiera, investo Nando di domande e lui gentilmente asseconda tutte le mie curiosità: velocità, altezza, rischi, limiti, motore, potenza, avventure ecc. ecc.

Le mie prime fotografie aeree

Mentre stiamo volando e sto cercando di scattare quelle che saranno le mie prime riprese aeree Nando mi dice:
“Sai, volando ho visto paesaggi meravigliosi, mi sarebbe sempre piaciuto realizzare un libro fotografico, ma non ho mai trovato un fotografo che volesse collaborare con me in questo progetto”

E com’è andata a finire?

Tre anni dopo abbiamo realizzato un numero adeguato di fotografie aeree per pubblicare “In volo sull’Oltrepò” e, a distanza di altri due anni, grazie all’ex sindaco di Sartirana Lomellina Ernesto Prevedoni Gorone, “In volo sulla Lomellina”

Sono ancora disponibili poche copie del libro “In volo Sull’Oltrepò” acquistabili presso il mio studio di Pavia. Il libro “In volo sulla Lomellina” invece non è più disponibile.

Esiste anche la versione ePub scaricabile a questi link: 

In volo sull’Oltrepo’  Per iOS  e per Android

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Nel dicembre del 2019 ho finito di caricare su questo sito le ultime immagini del progetto: fotografare dall’aereo tutti i 190 Comuni che fanno parte della provincia di Pavia.

Ho fotografato dall’aereo tutti i Comuni e molte frazioni, il paesaggio in tutte e 4 le stagioni in 8 o forse 9 anni…ho fino perso il conto.

Con che macchine abbiamo volato?

Due aerei, uno con le ali alte e uno con le ali basse.

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Ali alte: rimuovendo la portiera avevo tutto il panorama ai miei piedi ma si poteva usare solo nelle stagioni calde e miti. Cosa che ho scoperto a mie spese la vota che abbiamo provato a volare con questo aereo dopo una nevicata.

Perché volare con la neve è complicato. Se è poca non ha senso fotografare, se è tanta non si riesce a decollare, l’aereo non prende abbastanza velocità perché frenato dalla neve.

Arriva comunque il giorno giusto, tanta neve da dare un senso alle immagini ma non così tanta da ostacolare il decollo. Si parte…ma ho resistito appena 20 minuti poi ho chiesto di tornare indietro. E si che sono uno che va in moto, di acqua e di freddo ne ho preso da vendere.

Nonostante i guanti avevo le dita gelate e perso sensibilità alle mani, non riuscivo a fotografare. Perché su un aereo, senza portiera, con le turbolenze d’aria che entrano e il rischio che la fotocamera ti scivoli dalle mani, benché appesa al collo, devi comunque avere una buona presa, cosa che i guanti molto imbottiti impediscono.

Risolviamo il problema utilizzando una seconda macchina, quella con le ali basse. Si resta completamente al coperto avvolti in una cupola di policarbonato, ma per fotografare bisogna farlo in virata.

Fotografare in virata

vista-interna-aereo-ultraleggero-durante-il-volo E no, non è una foto in virata

Per fotografare con questo aereo ad ali basse dovevo aspettare la virata sull’obiettivo, in posizione verticale. Non so quanti G sono stati raggiunti, so che la compressione era così potente che sentivo lo stomaco avvicinarsi ai piedi.

Con il tempo ci si abitua, ma all’inizio…

Un lavoro lunghissimo come lungo è stato il lavoro di geolocalizzazione delle immagini.

Geolocalizzare le immagini

Negli ultimi anni ho potuto registrare i dati gps direttamente dalla fotocamera, informazioni utili in post produzione. Anche se quel punto non sempre corrispondeva al Comune fotografato avevo almeno un punto di riferimento estremamente utile da cui partire.

All’inizio invece trascorrevo le mie serate a confrontare le immagini con Google Maps perché non avevo sistemi per la registrazione dei dati GPS.

Google Maps e le mie prime tracce di volo

Ricordando più o meno la rotta guardavo l’immagine, le forme, gli incroci, le case e confrontavo Maps, trovato lo stesso incrocio, casa, forma, trovavo il paese fotografato. Un lavoro immenso.

 

In totale ho realizzato più di 11300 fotografie aeree della provincia di Pavia

Una bella, splendida avventura: mostre, presentazioni, lavori su commissione per fotografare altri luoghi, altre attività.

In questo modo mi sono costruito una lunga esperienza e sono diventato un fotografo specializzato nelle riprese aeree da aeroplano, che costa meno di un elicottero ma non sta mai fermo!

Arriva il drone

E poi arriva il drone…Comodo, pratico, trova senza problemi spazio nel mio corredo. Realizzo delle splendide riprese con drone, sia foto che video, ma volare e fotografare da un aereo è centomila volte più bello che far volare la fotocamera restando a terra.

In qualsiasi caso si va avanti: riprese aeree con drone o con aereo, quello che serve si usa. Il risultato è più importante dello strumento.

fotografie-aeree-con-drone

Ti consiglio questa esperienza, volare ne vale veramente la pena e se contatti Groppo a cifre abbordabili riesci a volare per un’ora provando un’esperienza che ricorderai tutta la vita.

Da questo progetto ne sta nascendo un altro “volando con un puzzle”, ma questa è un’altra storia…

Tutto il mio lavoro a tua disposizione.

 

prima-posizione-su-google

 

Come sfruttare la pagina di Google Maps per apparire in prima pagina

Il sogno di tutti: apparire in prima pagina su Google.
Eppure molti di noi ci sono già, alcuni neanche lo sanno.

 

Due dati certi

1) la ricerca da dispositivi mobili (smartphone) ha superato quella da computer fisso o portatile.
2) apparire su Google in prima posizione, o almeno in prima pagina con il proprio sito web, è difficilissimo.

La ricerca da smartphone ha dato la possibilità di poter effettuare ricerche ovunque, anche per strada e per esigenze immediate

Ho bisogno di un prodotto o di un servizio subito, dove vado?

 

Come risponde il motore di ricerca

Se provi ad effettuare una ricerca utilizzando quindi un termine generico, (es. ferramenta, ristorante, farmacia ecc.) Google, che sa dove ti trovi, prima di proporti i siti web che rispondono al termine di ricerca utilizzato, ti propone la mappa della zona dove ti trovi con tutte le attività che possono offrirti quello che stai cercando.

L’ordine è questo:
le prime voci sono gli annunci a pagamento, se non paghi non ci sei,
dopo vedi la mappa della zona,
dopo i siti web che si sono posizionati bene…e se non paghi qualcuno che sa come si fa (si chiama SEO questa specializzazione molto utile) non ci sei.

Escludendo gli annunci a pagamento che sono sempre pochi, mi soffermo sulle mappe, che sono tra l’altro usate dal 44% delle persone che stanno cercando un prodotto o servizio (fonte Google Street View)

 

Di cosa ti occupi?

Ecco, qualsiasi sia la tua attività, sulla mappa ci sei tu insieme ai tuoi concorrenti.

Le attività sono visibili tramite dei segnaposti rossi:
ogni puntino è un’attività, la tua e quella dei tuoi concorrenti.

esempio-di-google-mybusiness

 

Toccando ogni puntino appaiono informazioni sulle attività presenti, compreso la tua.

Su questa pagina, che può essere tua gratuitamente (si chiama Google MyBusiness, ti viene offerta da Google gratis, se non l’hai ancora fatto fallo subito, rivendicala), puoi curare tutte le info che ti riguardano: chi sei e cosa fai, farti chiamare, condurli al tuo negozio, gestire le recensioni, pubblicare foto video e tour virtuali.

L’opzione “chiama” viene mostrata quando si effettua la ricerca da smartphone

 

google-mybusiness-informazioni-attività

 

L’importanza dei contenuti

 

Le foto si scrollano (si fa scorrere il dito sullo schermo per passare da un’immagine all’altra), se sono accattivanti, belle da vedere, guadagni qualche secondo prezioso in più.

Il video si osserva, non si fa nulla. Se dinamico e non noioso attiri attenzione.

Con il tour si interagisce (ti soffermi sulle immagini che ti interessano, le giri da una parte all’altra, vedi gli ambienti a 360°, ti muovi da una panoramica all’altra dello stesso posto) attiri molto l’attenzione e guadagni tempo prezioso.

Tra le tre soluzioni: foto, video, tour virtuale 360° quale ti consente di poter vedere bene un luogo per il tempo che vuoi e di poter decidere in che direzione muoverti?

Tieni presente che il tour, come le foto e il video, ha bisogno di essere realizzato con un minimo di criterio (dalle mie parti si dice cünision= con giudizio)

Perché potresti ritrovarti una schifezza come questa

pessimo-tour-virtuale

 

Oppure un tour completamente diverso, come questo.

un-bel-tour-virtuale

 

Il primo tour con 50.00 euro magari te la cavi, è poco ma resta un furto visto la qualità e l’inutile ritorno che hai da un tour fatto così, in pratica soldi buttati.

Con la seconda ipotesi, che è un tour che ho realizzato per due appartamenti in affitto breve di Pavia, hai tutta un’altra immagine, non credi?!

Di solito si parla di cifre tra i 400/800 Euro, si superano i 1000 Euro per tour di attività molto estese, sono importi ridotti visto il ritorno, la durata di permanenza in rete e i costi per qualsiasi altro tipo di pubblicità.

Si! perché è un costo che si sostiene una volta e basta, non ci sono costi di rinnovo annuali, in pratica resterà online per il tempo che deciderai tu.

Ti serve migliorare la tua visibilità online? Vuoi sfruttare l’enorme potenziale di Google Maps e differenziarti dalla tua concorrenza?

Contattami

 

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La fotografia d’autore sbarca su Etsy

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Qual è il posto in cui un fotografo dovrebbe stare per far conoscere al mondo i suoi lavori? Una bella domanda che di certo merita risposta.

C’è chi crede che l’era digitale e la grande piazza online abbia penalizzato la fotografia, in modo particolare quella d’autore.

Del resto un fotografo non dovrebbe essere un soggetto chiuso nel suo mondo e tanto meno dovrebbe parlare una linguaggio comprensibile solo a pochi. Potremmo ammettere che in un certo senso la fotografia d’autore merita di essere democratizzata anziché trasformarla in una cosa antipatica e aristocratica.

La fotografia è un’arte vera e propria non è possibile imporre a essa limiti e confini, un’artista deve far conoscere agli altri il suo modo di vedere le cose e il mondo in ogni luogo e in ogni momento.

Un racconto fotografico dovrebbe essere un’esperienza alla portata di tutti.

Ecco perché un fotografo deve avere il coraggio di fare rumore, entrando negli spazi accessibili liberamente da tutti: ad esempio le innovative piattaforme e-commerce online.

Spero che questo articolo possa tra l’altro stimolare altri colleghi fotografi a cercare un modo per presentare al pubblico la loro visione del mondo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Perché ho deciso di crearmi un negozio online? 

Sono Flavio Chiesa, fotografo professionista di Pavia specializzato in fotografia di interni, tour virtuali, riprese aeree per: settore turistico, commerciali, vendita immobiliare, logistica.

Da molto tempo mi frullava in testa l’idea di avere un mio spazio online in cui le persone avrebbero potuto guardare i miei lavori Personali e acquistarli in qualunque momento. Ho trovato ciò che cercavo su Etsy, finalmente ho il mio negozio online e finalmente il mio lavoro è sotto la vista di tutti.    

Cosa trovi all’interno del mio negozio?

All’interno di questo negozio online propongo ai miei clienti l’acquisto di una serie di stampe d’autore numerate, opere uniche e in edizione libera.

Questi lavori mi rappresentano totalmente perché si tratta della mia produzione, il mio personale modo di vedere il mondo.

La mia fotografia vuole essere sempre più vicina al concetto di raccontare noi stessi e il mondo che ci circonda, condividendo un’immagine personale e unica del rapporto tra noi e la realtà.

Sono tante porzioni del mondo che per i miei occhi andavano fotografate, catturate, potrei dire salvate dal caos generale per essere rese libere protagoniste nelle nostre vite.

Catturare per me non significa “imprigionare qualcosa” ma dare rilievo a qualcosa che fino a pochi secondi fa si confondeva e si nascondeva. 

La fotografia infatti isola dal mondo una porzione del mondo eliminando il superfluo.

Curiosità, provocazione, ironia, poesia, bellezza, piacere, immaginazione. Questo raccontano le mie immagini. 

Nei miei racconti fotografici non racconto sofferenza, drammi, situazioni negative.

Milano, piazza del Duomo

Milano, piazza del Duomo

Stampa 50×75 su pannello

Vuoi sapere cosa uso per i miei racconti fotografici:

1. stampe d’autore fine art chiamate anche Giclée,

2. fotografie istantanee, per loro natura opere uniche,

3. stampe d’autore realizzate su tradizionale carta chimica fotosensibile applicata ad un supporto rigido idoneo all’esposizione (wall art, art print).

Scopri chi sono

Vuoi avere maggiori informazioni su di me? Di seguito trovi alcuni siti che raccontano il mio lavoro e il mio modo di intendere la fotografia:

Apri i seguenti link:

https://www.flaviochiesa.it/

https://flaviochiesa-ritrattifotografici.it/

 

“che peccato, meritava davvero molto di più”

budget limitato

 

Lo dico subito, come premessa, per evitare spiacevoli equivoci. Lo scopo della riflessione contenuta in questo articolo non è quello di tentare di screditare il lavoro dei colleghi per autocelebrare la mia professionalità.

Ma non posso più esimermi dal commentare l’uso improprio che ormai troppo spesso si fa dell’immagine fotografica, sia da parte di chi la crea, sia da parte di chi la usa.

 

Partiamo da un’evidenza inattaccabile.

Una fotografia non è un’immagine e basta. Una fotografia è il racconto della storia del soggetto in essa contenuto. E se il soggetto della fotografia è un immobile in vendita, quello che si racconta di lui deve corrispondere al vero per non ridurre il valore percepito dell’immobile stesso.

Certo, è ovvio, si tenterà di metterne in risalto i suoi punti di forza, le sue caratteristiche più emblematiche, sottolinearne i pregi, e magari ridurre i suoi difetti, come fa una donna che usa un velo di trucco sul viso prima di uscire.

Il fotografo può aspettare il momento migliore per rappresentare l’immobile in fotografia, perchè la luce che lo avvolge e che lo accarezza cambia, anche se l’immobile ovviamente non si sposta. E questo influisce sul risultato. In modo determinante.

Lo spunto per questa riflessione mi è venuto osservando le fotografie dell’immobile che vi mostro qui sotto. Ovviamente, per correttezza, non cito ne il fotografo ne l’agenzia che ne cura la vendita.

Come potete capire da soli non sto parlando di un immobile qualsiasi, ma di un’unità davvero particolare, e non solo per il suo valore strettamente economico.

Appena le ho viste mi sono detto: <<che peccato, meritava davvero molto di più>>.

Quelle che abbiamo sotto gli occhi sono una serie di rappresentazioni tutte uguali, create con inquadrature che differiscono solo di pochi metri le une dalle altre, e con toni caldi saturati più di quanto era necessario.

Accanto ad altre foto scattate sicuramente da un drone, con una qualità ottica e cromatica che le rende completamente diverse dalle prime scattate da terra.

Condividete il mio pensiero quando dico che le caratteristiche e il valore di questo immobile meritano un maggiore impegno nello sviluppo del progetto fotografico e probabilmente un budget più elevato per raccontarlo adeguatamente?

Oltre a questa, altre domande mi sono venute spontanee.

Manca forse una cultura diffusa in grado di riconoscere il reale valore del racconto attraverso l’opera fotografica, che si trasforma in un altrettanto maggior valore per l’immobile?

E di conseguenza quello che manca è anche una valutazione realistica del budget da destinare ad un progetto fotografico professionale per ottenere maggiori e più proficue opportunità di vendita?

E la differenza che fa la professionalità del fotografo è riconosciuta e valorizzata, oppure si preferisce la bassa competenza assegnando al servizio fotografico un budget limitato a vantaggio di un presunto risparmio che è solo immediato, e in ogni caso sempre apparente?

Il mio sospetto, che con il passare del tempo si sta trasformando in una certezza, è che sono proprio i budget sempre più esigui a produrre risultati che oggettivamente sono da considerarsi scadenti.

Ma alla fine chi ci perde da questa dinamica non è tanto il professionista serio, che sa come valorizzare un immobile, ma il cliente che avrà un prodotto che sarà ovviamente di minore efficacia comunicativa.

Vi suggerisco di ragionare sul fatto che chi decide di mettersi in contatto con voi perchè interessato a visionare un immobile che ad esempio ha visto sul sito Internet della vostra agenzia, lo fa perchè è colpito da quello che gli mostrate.

Il fotografo non vende scatti fotografici allo stesso modo con cui il salumiere vende fette di salumi. Il suo valore è la sua conoscenza tecnica, la sua sensibilità, la sua capacità di assorbire, sentire e interpretare la realtà che ha davanti all’obiettivo per riprodurla fedelmente in un’opera fotografica.

E l’empatia che lo porta a immedesimarsi con le esigenze dei clienti, le agenzie che gli commissionano il lavoro, ma anche con i compratori potenziali degli immobili, che alla fine sono anche loro suoi clienti.

 

Stay Here”, su Netflix. Un “Viaggio”, tra “Design” ed “Esperienza”, con l’obiettivo del “Profitto”

viaggio-design-esperienza-profitto

La settimana scorsa, in un momento di relax serale, mi sono imbattuto in una serie sulla popolare piattaforma Netflix.

La serie si chiama Stay Here e i due protagonisti, la designer Genevieve Gorder e l’esperto immobiliare Peter Lorimer, mostrano ai proprietari di immobili come ottenere la massima redditività dagli affitti, nel breve termine.

La logica alla base della trama di questi racconti è apparentemente semplice e si focalizza su quattro aspetti legati intimamente tra loro: Viaggio, Design, Esperienza e Profitto.

Il viaggio è l’obiettivo del turista, che decide di muoversi, mentre il massimo profitto è il naturale risultato atteso di chi offre un alloggio. Sia il turista che i proprietari (spesso host Airbnb) prestano attenzione agli altri due aspetti: il design e l’esperienza.

Che poi non sono altro che gli elementi che generano la loro soddisfazione, perché in grado di massimizzare il valore del soggiorno del turista e massimizzare il profitto per i proprietari.

L’aspetto interessante, sottolineato da questa serie, è che i due protagonisti considerano gli interventi da fare sugli immobili come un investimento, non come un costo. E come tutto sia centrato all’ottenimento dell’obiettivo principale: il massimo profitto per il proprietario.

L’esperienza

Detto questo vorrei soffermarmi su un aspetto in particolare: lesperienza. Intesa come esperienza del cliente, come venga data la massima importanza in Stay Here (TRAILER) e come questa viene gestita da host Airbnb e da chi propone immobili di pregio in affitto.

Questi soggetti mostrano spesso una grande attenzione nell’investire per creare un’esperienza di alto livello all’interno della struttura, investendo anche ingenti somme nello sviluppo di scenari di design, ambientazioni sofisticate curate anche nei minimi dettagli da professionisti per stupire il cliente dal momento stesso in cui attraversa la porta d’ingresso.

L’attenzione nella cura nel design dell’esperienza esterna, ovvero nella preparazione di spunti, suggestioni, suggerimenti e itinerari è in grado di avvicinare i turisti al territorio, permettendo loro di viverlo dai diversi punti di vista sulla base del loro specifico profilo. Ad esempio culturale, gastronomico, sportivo o di contatto con la natura.

Perché non è difficile rendersi conto che il valore dell’esperienza vissuta dai turisti durante i loro viaggi o vacanze dipende sia dall’esperienza che fanno all’interno della vostra struttura, ma anche da quella che vivono sul territorio, in un continuum senza soluzione di continuità.

E mi spingo addirittura più in là. L’esperienza che i turisti fanno sul territorio è in grado di accrescere o sminuire l’esperienza vissuta nella struttura indipendentemente da quanto questa è sofisticata e accattivante. Quindi vale la pena prestarci molta attenzione.

Un limite autoimposto

Conosco pochissime strutture che si preoccupano davvero di questo aspetto, perché i proprietari partono dall’erronea convinzione che la promozione del territorio debba essere delegata all’ente pubblico preposto (generalmente l’APT di turno) limitandosi a distribuire ai clienti mappe e cartine, senza però essere in grado di coinvolgerli, emozionarli, incuriosirli o, anche più semplicemente, di informarli su cosa possono fare.

Non fate come fanno molti dei vostri colleghi. Imparate a considerare attentamente i gusti dei clienti che ospitate, le loro specifiche aspettative e motivazioni. E, partendo da queste evidenze, investite per costruire voi stessi le loro esperienze sul vostro territorio focalizzandovi sul concetto di tematizzazione. Ve ne saranno grati, e vi riconosceranno il valore del servizio che gli state offrendo.

Lo so che state pensando che ho un interesse diretto a dirvi queste cose perché vi offro proprio gli strumenti tecnologici e i contenuti in grado di disegnare l’esperienza del cliente sul vostro territorio e che da questo ottengo un profitto. Ma vi ricordo che il mio profitto è una diretta conseguenza del vostro profitto. Il vostro obiettivo. Che condividiamo.

Voi conoscete il territorio

Vivete e lavorate in un determinato territorio, e per questo lo conoscete sicuramente nel dettaglio. Non sprecate questa opportunità. Soprattutto se siete host Airbnb, ricordatevi che i vostri ospiti si aspettano di vivere esperienze “like a local”, e dovete adoperarvi attivamente per fargliele trovare.

Staccate per un attimo dalla vostra routine lavorativa e pensate bene a chi sono i vostri clienti e a cosa vorrebbero fare durante la permanenza nella vostra località. Partendo da qui, ragionate sui punti di forza della vostra destinazione, ovvero agli elementi che possono attrarre agli specifici segmenti di domanda, e poi riuniteli in percorsi a tema, includendo soprattutto i luoghi più inediti e meno conosciuti. Per alcuni spunti www.turismo.beniculturali.it

Per ultimo, ma non meno importante, analizzate le diverse opportunità che la tecnologia mette a disposizione per ottimizzare la fruizione dei contenuti che avete definito. Potete così creare un vero e proprio prodotto turistico, non soltanto una semplice guida turistica virtuale, comunque sempre meglio di un arido depliant.

Esistono soluzioni già pronte all’uso che potete suggerire, come questa di Milano VisitMilano, o questa Smart TUSCIA della provincia di Viterbo, ma in entrambe non avete nessun controllo dei contenuti e nessuna informazione che rimandi a voi, perdendo il vantaggio di far percepire i contenuti come un servizio offerto da voi.

Se non sapete da che parte iniziare ed avete bisogno di una mano, sono qui a vostra disposizione.

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Realtà aumentata, immagini per arredo e l’esperienza turistica

Quante volte in una stessa giornata gli ospiti del tuo albergo ti chiedono informazioni sulle attrazioni presenti nella tua località?

Hai il tempo di spiegare con calma tutto quello che possono vedere e che strada devono percorrere utilizzando la “classica” cartina stampata in formato A3?

Tra l’altro oltre a essere abbastanza anonima (anche un eventuale logo dell’hotel non li aiuta a ricordarsi di te) non riescono a vedere cosa li aspetta al loro arrivo, richiede una capacità di orientamento, le poche indicazioni scritte non sono sempre nella loro lingua e se chiedono informazioni ai passanti non è facile trovare chi li può aiutare, ma soprattutto non offri a loro un’alternativa che ti rende diverso dalla concorrenza.

Se in più pensiamo che

I turisti restano sempre connessi

 I dati di eDreams confermano che 9 europei su 10 restano attaccati ai loro fidi compagni elettronici (si riferisce al comportamento in vacanza). Mappe, meteo, messaggi e social le funzioni più cavalcate, seguite a ruota dai traduttori e dalle note di Spotify e Shazam. Fonte Wired.

 

La mia idea 

Per il direttore dell’hotel di Bologna avevo già realizzato un lavoro simile quand’era responsabile dell’hotel NH Pisa, ma allora le foto erano servite “solo” per realizzare delle stampe fotografiche adatte ad arredare spazi dell’hotel così da creare un legame con il territorio.

Obiettivo impossibile da raggiungere con stampe, quadri o qualsiasi altro tipo di fotografie stampate, per quanto belle, che non avevano nulla a che fare con la città di Pisa

Ed è proprio durante la realizzazione del primo lavoro a Pisa che avevo notato due cose.

 

La prima la più ovvia

Molti clienti dell’hotel chiedevano in reception cosa vedere e poi come arrivarci.

 

La seconda meno ovvia

Il secondo punto che mi ha fatto pensare è stato quello di incrociare per strada uno di questi cliente impegnato a chiedere informazioni per riuscire a raggiungere la famosa Torre Pendente, con la cartina in mano, senza però sapere che a Pisa esiste una seconda torre, San Michele degli Scalzi, che ho potuto fotografare e che pende di più, anche se non è così bella, della conosciutissima Torre Pendente.

In quella occasione ho pensato che se fossi stato in grado di trasformare le foto esposte in un mezzo per comunicare con loro avrei potuto aiutarli a vivere meglio l’esperienza turistica aumentato ulteriormente il collegamento tra l’hotel e la città, tra l’hotel e i suoi ospiti.

 

Realtà aumentata si o no

Se da una parte la realtà aumentata rappresenta il futuro questo futuro deve ancora arrivare, è dietro l’angolo ed è così vicino che per certe realtà è già un metodo acquisito, ma è più in uso in ambito industriale come si vede chiaramente sul sito della Microsoft dedicato al progetto di realtà aumentata Hololens. 

Tutti noi per ora ne sentiamo parlare ma non ne sfruttiamo ancora le opportunità perché:

  • sono siamo abituati
  • mancano dispositivi piacevoli e belli da indossare (mi riferisco agli occhiali)
  • mancano contenuti utili che ti invogliano ad usarli

Perché vedere un dinosauro apparire sul tavolo di casa come ha fatto Google può essere divertente, ma se poi ci si ferma a quello… 

Ovviamente ci sono aziende strutturate in modo da poter creare tutti i progetti di realtà aumentata che desideri per tutti i device che vuoi, ma con quale budget?

 

La mia è un’idea è alla portata di chiunque!

Video di un progetto realizzato per  l’hotel NH Bologna De La Gare

 

Realtà aumentata con lo smartphone

Per ora solo lo smartphone è lo strumento che tutti abbiamo nelle mani quotidianamente che ci può consentire di vivere esperienze AR (vedi Pokemon Go o Peridot) e quello che ti propongo ha in questo device il punto centrale del suo utilizzo

 

L’opportunità che hai oggi

Le considerazioni che hai letto sono il risultato delle prove e dei lavori già realizzati, delle ore trascorse a capire perché certe interazioni su alcuni sistemi operativi non funzionavano e come rendere l’idea a prova di “stordito”, in pratica facilmente utilizzabile da chiunque a prescindere dalla loro predisposizione all’uso di nuove tecnologie, cultura, lingua e paese di provenienza.

Dovevo capire nella pratica le opportunità, le difficoltà di realizzazione, i costi e le alternative per riuscire a creare dei contenuti da utilizzare tramite smartphone che non costassero un patrimonio e che si legassero al turismo esperenziale.

Oggi questa esperienza la metto a tua disposizione per realizzare il progetto per la tua attività, hotel, ente del turismo, Pro Loco, insomma, per tutte quelle realtà che hanno interesse a migliorare l’immagine della propria struttura e territorio. 

 

I costi

Se opti per la realtà aumentata i costi sono legati alla quantità e varietà di contenuti da creare (l’itinerario turistico) e a un costo di rinnovo annuale,.

Se opti per la seconda soluzione, che non è esattamente realtà aumentata ma che ci si avvicina molto, il costo viene preventivato diversamente perché il progetto si basa sempre sulla creazione del servizio fotografico della città, ma le fotografie vengono utilizzate per creare una serie di stampe fotografiche che servono per arredare gli spazi della tua struttura, con un QRCode o statico o dinamico che attiva l’informazione turistica.

Cosa fotografare e quanti giorni servono è la prima informazione utile a definire il primo costo, la quantità di stampe e il loro formato il secondo costo, in questo modo Arredi la tua struttura con opere d’arte fotografica realizzate esclusivamente per te.

Nessuna App da creare, nessuna App da scaricare. Si usa solo la fotocamera presente in ogni smartphone.

L’idea di questo progetto s’ispira al turismo esperenziale. Puoi un articolo a questo link: Stampe per arredo e l’esperienza turistica

L’itinerario turistico interattivo ha così un’incidenza economica minima nella creazione del progetto

 

 

Concludendo

VOLENDO IN SOLI 30 GIORNI SEI PRONTO PER ACCOMPAGNARE I TUOI OSPITI ALLA SCOPERTA DEI LUOGHI PIÙ BELLI E INTERESSANTI DEL TUO TERRITORIO

Se ti interessa vengo a trovarti, ovviamente senza impegno.

L’Italia è tutto sommato un paese piccolo, arrivo ovunque, o quasi.

Mandami una mail a info@flaviochiesa.it

Oppure chiamami al +39 392 0692326

in alternativa hai anche il modulo di contatto

Opere d’arte fotografiche per arredo di strutture ricettive

Ti faccio subito una domanda. Hai mai soggiornato in un albergo nel quale le stanze e gli spazi comuni avevano le pareti spoglie? O sulle quali erano appese delle stampe qualsiasi visibilmente datate? Magari dei quadri che sembravano messi lì per caso, giusto per riempire? Che sensazione hai avuto?

Immagino che tu abbia percepito l’ambiente come trascurato, anonimo, privo di personalizzazione, e che questa sensazione abbia influenzato in negativo la qualità della tua esperienza nella struttura.

De resto è la stessa sensazione che purtroppo possono provare i tuoi clienti se gli ambienti pubblici o privati del tuo albergo assomigliano a quelli appena descritti. Aspetto molto importante soprattutto per i turisti moderni, sempre più esigenti e alla ricerca di esperienze forti, indimenticabili.

 

Con le stampe arredo la tua struttura ricettiva

Con opere d’arte fotografiche che comunicano in modo innovativo e creativo le caratteristiche emblematiche del territorio dove si trova il tuo albergo

La soluzione che ti propongo è quella di usare fotografie di qualità, stampe arredo studiate attentamente nel soggetto, nel formato, nel posizionamento nello spazio e nel supporto per migliorare l’interior design della tua struttura e l’esperienza dei tuoi clienti.

 

Interior design interni in hotel

 

I vantaggi nell’utilizzo di stampe per arredo interattive

Delle vere e proprio “opere d’arte fotografiche”, che si integrano in modo armonico con l’arredamento dei tuoi ambienti, valorizzandoli e diventandone parte integrante.

Opere d’arte fotografiche che rappresentano gli elementi del territorio nei quali l’albergo è inserito, e che lo sappiano raccontare in modo emozionante, aiutandoti ad abbattere le barriere tra il “dentro” e il “fuori”, creando così uno spazio percepito dai clienti come unico, che si trasformano in spunti per i luoghi da visitare.

Queste stampe d’arredo, grazie ai QrCode, si trasformano in una fonte d’informazione, diventano interattive e aiutano il visitatore a raggiungere il luogo visto in fotografia, come ho fatto per l’hotel NH De La Gare di Bologna.

Backstage progetto

 

Perché il bello attira, comunica qualità, aggiunge valore, migliora l’esperienza turistica, posiziona il brand, mentre l’insignificante passa inosservato.

Ne ho parlato anche in questo articolo: viaggio design esperienza profitto tratto da un programma su Netflix (La serie si chiama Stay Here), serie che tutte le persone inserite nell’ospitalità dovrebbero vedere.

La serie focalizza gli obiettivi su 4 punti, 2 sono le condizioni principali, direi fondamentali: migliorare il design e far vivere l’esperienza. Senza questi due è difficile soddisfare gli altri due punti, il viaggio è il motivo per cui le persone scelgono dove soggiornare, il profitto è il tuo obiettivo.

 

stampe per arredo e il turismo esperenziale

Fotografia interattiva in un progetto di turismo esperenziale

 

Turismo esperenziale

L’argomento sta trovando sempre più spazio anche su questo sito web: Progettoartes sul turismo esperenziale.

Il turismo esperenziale è anche oggetto di un’importante fiera che si tiene a Venezia, il Bitest.

 

Backstage del progetto “Milano” in hotel

 

Concludendo

Il mio lavoro è simile a quello di un sarto. Uso la mia conoscenza, la mia sensibilità artistica e gli strumenti più adatti per confezionarti un progetto fotografico su misura finalizzato alla realizzazione di stampe arredo interattive uniche e esclusive perché create sulle tue esigenze e struttura.

Mettiti in contatto con me.

Puoi scrivermi una e-mail, chiamarmi, oppure usare questo modulo di contatto.

info@flaviochiesa.it

Cell.:+39 392 0692326

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La  fotografia stereoscopica una tecnica di ripresa antica quasi quanto la fotografia stessa

 

Se hai più o meno la mia età ricorderai questi visori, il loro fantastico effetto 3D da bambino sembrava ancora più fantastico.

 

fotografia-stereoscopica-3D-per-visori-3d

 

La realtà virtuale e l’arrivo dei visori VR hanno riattivato questi ricordi.

Così mi sono domandato come poter creare una serie di fotografie d’interni con l’effetto 3D da guardare con un visore VR come il Google Cardboard.

 

 

MA HA SENSO OGGI UTILIZZARE UNA FOTOGRAFIA 3D STEREOSCOPICA? 

 

Fotografia-stereoscopica-3d-museo-tecnica-elettrica

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Non ho ancora trovato una risposta, perché se da un lato siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, dall’altro questo qualcosa di nuovo dovrebbe avere uno scopo, ma soprattutto un metodo per poter essere utilizzato.

Perché se anche l’effetto tridimensionale generato da queste immagini è notevole (il contenuto), bisogna trovare il modo di renderle fruibili (il contenitore)

In sostanza un contenitore pratico, un utilizzo coinvolgente, un mercato disposto ad usarlo e di conseguenza a pagarlo.

Ad oggi non credo esista un App dedicata alla fotografia stereoscopica (le cose si evolvono così rapidamente che spero di essere smentito presto) che ne consenta un uso pratico, certo, nel video che vedi più vanti sono riuscito a usarne una, e ti assicuro che l’effetto WOW è assicurato, ma se un utente deve smanettare così tanto secondo me rinuncia.

Qualsiasi soluzione per avere una buona diffusione dovrebbe essere progettata a prova di stordito. Sarebbe più giusto chiamarla intuitiva, ma dev’essere un termine poco comprensibile a chi progetta alcune applicazioni, che spesso di intuitivo hanno ben poco.

Devo dire che in questo caso l’applicazione è stata progettata per accoppiare immagini stereoscopiche create dallo smartphone, e anche se non è proprio semplice da usare non è nata per gestire contenuti creati in un altro modo, come ho fatto io utilizzando la mia reflex Canon.

Se ti domandi come mai ho voluto usare le foto create dalla mia reflex e non scattare direttamente con lo smarphone la risposta è presto data, per un discorso di qualità dell’immagine.

 

Cosa intendo per qualità dell’immagine

Sono molti gli aspetti da tenere in considerazione

Sintetizzando posso dire che la costruzione di un’immagine parte da diverse valutazioni, che in sostanza sono un mix tra il pensare alla sua costruzione e la tecnica necessaria per crearla:

  • utilizzo (chi le guarda)
  • stile
  • messaggio (con chi vogliamo comunicare)
  • risoluzione (su che dispositivi vengono visualizzate)
  • strumenti (cosa uso per crearle)
  • post produzione (il frullatore…dove tutti i passaggi precedenti prendono forma)

Bisogna tenere presente che nella fotografia stereoscopica le immagini si guardano ad una distanza estremamente ravvicinata, la risoluzione ha quindi la sua importanza, anche se da solo quella non basta.

 

Il fotografo di interni e la fotografia 3D

Come fotografo non posso non tener conto del flusso di lavoro e del risultato che un determinato metodo mi consente di raggiungere. 

Non a caso nella fotografia stereoscopica posso migliorare notevolmente il risultato se ho la possibilità di utilizzare il mio corredo di obiettivi e effettuare una post produzione accurata, cosa possibile solo con un file RAW, formato che lo smartphone non crea.

I file che ho realizzato con la reflex le ho accoppiate con Photoshop a una risoluzione nativa di 10900×3600 pixel.

Le fotografie stereoscopiche 3D che vedi in questa gallery fanno parte di un test realizzato al Museo della Tecnica Elettrica di Pavia, le ho salvate sullo smartphone a due risoluzioni per poter effettuare un confronto: risoluzione massima 10900×3600, risoluzione ridotta 4320×1440 pixel.

La differenza si nota, specialmente in quelle immagini ricche di dettagli.  Con la risoluzione si può anche trovare un compromesso, con la post produzione no, almeno secondo il mio standard.

 

La base di supporto alle riprese

Per realizzare questo test ho costruito una base artigianale che mi consente uno spostamento considerevole tra i due punti di vista.

La distanza minima è di 6 cm, pari alla distanza che separa i nostri occhi, ma la distanza tra uno scatto e l’altro aumenta in proporzione alla nostra distanza dal soggetto.

 

fotografia-stereoscopica-3D-sopporto-per-le-riprese

Come si crea l’effetto 3D

Quando usiamo un’applicazione che ci consente di vedere contenuti in formato VR, videogiochi a parte, non stiamo vedendo un contenuto in 3D ma solo lo stesso sdoppiato.

Quando guardiamo una fotografia stereoscopica non stiamo vedendo lo stesso contenuto sdoppiato ma due diversi realizzati a distanze diverse. Durante la visualizzazione un occhio vede un’ immagine e l’altro un altra generando un effetto 3D reale.

 

App per smartphone 

I test sullo smartphone li ho realizzati utilizzando 3DSteroid un’applicazione Pro a pagamento, ma è disponibile anche una versione gratuita con cui è possibile vedere i contenuti ma non effettuare alcuni interventi di post produzione.

 

3DSteroid per Android
I3Dsteroid free per IOS

 

Il futuro

In teoria una delle possibili soluzioni è la creazione di gallerie fotografiche 3D da pubblicare all’interno di tour virtuali 360° visionabili anche in modalità immersiva VR

Nelle prossime immagini puoi vedere due screenshot presi da un tour virtuale che ho realizzato per Moto Morini.

Il portale su cui ho pubblicato i tour virtuali 360 consente la visualizzazione dei tour in due modi.

Nella prima opzione l’utente usa il dito per ruotare le panoramiche e toccando le frecce di navigazione si sposta da un punto all’altro.

Nella seconda opzione l’utente indossa una maschera, come per esempio il cardboard che ti ho mostrato prima, e si sposta all’interno del tour sovrapponendo la freccia di navigazione ad una piccola x posizionata al centro dello schermo.

In questi tour sono presenti dei punti d’informazione, in questi punti si potrebbe mostrare una galleria fotografica creata con fotografie stereoscopiche…manca un solo passaggio.

Chi gestisce questi portali dovrebbe apportare delle modifiche, che ho già chiesto, vedremo se hanno intenzione inserire questa opzione.

 

tour-virtuale-360-in-modalità-VR

Vuoi lavorare ad un progetto specifico che prevede l’utilizzo di fotografie stereoscopiche 3D?

Mettiti in contatto con me così ne parliamo

Se poi ti servissero Cardboard anonimi o personalizzati, in stampa digitale o in stampa offset, posso fornirti diversi modelli da 10 a 100.000 pezzi, chiedimi in preventivo.

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La storia della Fotografia stereoscopica

Fonte Wikipedia